ANDREA SIMONCINI
MOSTRA AL CENTRO STUDI LEDA E GABRIELLA GENTILINI
di Gabriella Gentilini
Con una mini mostra personale di pittura di Andrea Simoncini, si è inaugurato nel giugno scorso lo “Studiolo”, un piccolo spazio appositamente allestito per ospitare esposizioni, biblioteca ed attività del Centro Studi Leda e Gabriella Gentilini. L'associazione culturale da me recentemente costituita in memoria dei miei Genitori, è stata ideata insieme alla mia Mamma Leda, nel nostro nome ed anche in ricordo del mio Babbo Giulio, due presenze per me fondamentali, uniche, immense.
Tra le numerose finalità del Centro Studi, che ha sede a Firenze in piazza Pier Vettori e che si avvale di un Consiglio Direttivo formato da importanti personalità, spicca l'impegno nella valorizzazione di ogni forma d'arte, quale strumento di comunicazione che nel solco della tradizione fiorentina dia lustro alla nostra città, contrastando situazioni di degrado e promuovendo iniziative volte alla tutela di storia, civiltà e tradizioni, in aperto dialogo e collaborazione con altre realtà consociative, con istituzioni e con la cittadinanza.
L'esordio dell'iniziativa, accolto con grande interesse e partecipazione, fa ben sperare nei futuri sviluppi dell'Associazione e della sua vocazione in termini di pubblica utilità. A renderlo prezioso ci ha pensato la mostra di Andrea Simoncini, intellettuale raffinato, la cui pittura colta e densa di significati simbolici, si impone in tutta la sua potente e carismatica sostanza. Con profondità d'indagine ed attenta adesione storica, Simoncini cala le sue composizioni in atmosfere dal taglio metafisico per certi accostamenti inattesi eppure studiati nel particolare, con l'intento di svelare ciò che si cela dietro e oltre l'apparenza delle cose. Da scene in cui il richiamo mitologico diviene spunto, quasi pretesto, per una riflessione su tematiche di attualità, alla rappresentazione di episodi biblici, come lo straordinario dipinto “Mosè che riceve le Tavole della Legge”, lavoro ripreso in più tempi in virtù di una tecnica elaborata mediante una sorta di scialbatura a spatola intervallata da varie fasi di sottrazione e successiva aggiunta di materia cromatica, fino ad ottenere un effetto plastico vicino alla tridimensionalità. La figura di Mosè piegata al volere divino, si fonde con l'ambiente, sovrastata dal mistero e avvolta dalla nebbia dell'eternità si fa masso, roccia, cielo, nuvola. Quel “non finito” volutamente cercato, che ha qualcosa di michelangiolesco e che è un tratto distintivo dei lavori dell'artista, contiene in sé tutta la compiutezza, la forza, la verità dell'immagine. Dagli albori della vita, passando su pietre millenarie e isole remote, si giunge fino ai nostri giorni, con i sentimenti, i dubbi, i disagi, le relazioni, le conversazioni e tutto quello che ci fa esistere. Nella pittura di Andrea Simoncini scorre il percorso dell'umanità.